Quella di lunedì 5 ottobre è stata una serata speciale per l’Aia Chiari. Infatti dopo lunghi mesi in cui le ordinarie riunioni tecniche obbligatorie si svolgevano online, ci si è finalmente riuniti di nuovo in presenza, com’era peraltro già accaduto in occasione del raduno di inizio stagione del 20 settembre. È stato un nuovo piccolo passo verso la normalità.
A causa della ridotta capienza della sede sezionale gli arbitri e gli osservatori clarensi sono stati accolti presso l’Auditorium Bettolini di Chiari, una struttura molto capiente che ha consentito di riunirsi nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento e sul contenimento del Covid. Qui ospite della serata è stato il componente del settore tecnico Marco Leali, della sezione di Brescia, per il quale si è trattato di un gradito ritorno.
Dopo un breve saluto del presidente la serata ha preso subito avvio e ha avuto come tema principale la valutazione dei contrasti alti, argomento spinoso e di difficile interpretazione per ogni direttore di gara, la cui attenzione è più spesso rivolta ai piedi e alle gambe. Marco ha ribadito, tramite l’interazione coi presenti, i concetti chiave di negligenza, imprudenza e vigoria sproporzionata, attraverso i quali l’arbitro stabilisce l’adozione dei provvedimenti disciplinari. Ultimato il ripasso regolamentare, si è quindi tematizzata la difficoltà di interpretazione di alcune tipologie di contrasti alti, non sempre di immediata lettura. Marco ha quindi illustrato agli associati tutti gli elementi fondamentali per la corretta valutazione di queste irregolarità, focalizzando la riflessione sull’utilizzo degli arti superiori come arma o come strumento.
A supporto della disamina teorica sono stati visionati diversi filmati su cui si è aperta la discussione degli associati, chiamati di volta in volta ad interpretare il singolo episodio e ad argomentare la propria valutazione. Il confronto si è rivelato molto costruttivo, fornendo sia agli arbitri che agli osservatori utili strumenti di lettura.
Nella parte conclusiva della serata sono stati visionati anche alcuni filmati sui contrasti bassi, non meno difficoltosi da valutare in riferimento alla velocità degli interventi e alla loro intensità. Anche in questo caso, il confronto ha chiarito le idee di tutti.
Alla fine della serata era visibile (nonostante la mascherina) la soddisfazione dei presenti che aldilà dell’arricchimento sull’aspetto regolamentare, hanno potuto rivedersi e riscoprire il piacere di stare insieme e condividere la passione per l’arbitraggio, elementi cardine della nostra associazione.
A.E. Emanuele Benedetti